Estate, liberi tutti. Tre borghi imperdibili vicini al mare di Sanremo
La carta di identità dei paesi più ambiti vicino al mare del ponente ligure.
Tutta l’Italia ha ormai il semaforo giallo e ci avviamo fiduciosi verso il colore bianco-liberi tutti. Il primo pensiero che abbiamo in comune è quello di uscire; di muoversi, come non è stato possibile per tutto il nero periodo del lockdown. L’arrivo dell’estate attira verso mete turistiche di mare. Se questo è un dato di fatto scontato, meno scontato è parlare del nostro entroterra, ricco di risorse e itinerari ricercati. E poi ci sono diversi borghi che distano a pochi chilometri dal mare, regalando panorami mozzafiato. Sono borghi storici di rara bellezza che restituiscono piena soddisfazione nell’attraversarli, anche a chi li conosce da tempo e ci torna puntuale. Tra le destinazioni imperdibili ci sono Dolceacqua e Apricale, verso Ventimiglia e Bussana Vecchia, al confine con Sanremo, che restano orgoglio dei liguri e incanto per i vacanzieri.
Dolceacqua, il paese del rossese.
Il paesaggio ha la caratteristica di essere ancora vicino al mare, pianeggiante, ma a ridosso delle prime vallate di boschi. Dolceacqua è situata nella Val Nervia dal quale prende il nome anche il torrente che la attraversa tutta. Il panorama che si gode arrivando dalla strada sembra un quadro fermo nel tempo (non a caso fu dipinto da Claude Monet). Il paese non si nasconde nel suo splendore, tra il ponte romanico costruito in epoca medievale e il castello Doria che ha sempre ospitato ai suoi piedi molti spettacoli di livello. Vale la pena fermarsi per passeggiare anche tra le strade del paesino. Il borgo è piccolo, ma ci sono molti edifici da poter visitare come la parrocchia di Sant’Antonio Abate del ‘400 e la chiesa di San Giorgio dove ci sono le tombe di Stefano Doria e Giulio Doria. Per ultimo, non si può andare via senza essere entrati in una tipica cantina-bar, per scoprire la migliore produzione dell’ottimo Rossese di Dolceacqua.
Apricale, il paese teatro.
Apricale è un piccolo paese arroccato in cima ad una montagna, in posizione mozzafiato. Tutte le case sono realizzate in pietra. Si risale l’antica mulattiera dal vecchio Ponte Levatoio e si entra nei carruggi, dove si incontrano la chiesa fortezza della Madonna degli Angeli, la casa, o Torre, del Boia dove è esposto il poggiatesta in tufo dove venivano sdraiati i condannati a morte, la piazza della chiesa parrocchiale con il bel pavimento in mosaico e, in cima alla Rocca il Castello della Lucertola che oggi ospita mostre, rappresentazioni teatrali e meeting. C’è un evento particolarmente importante che anima Apricale per circa una settimana, a luglio: Il famoso Teatro della Tosse di Genova con la sua compagnia, ogni anno propone uno spettacolo itinerante unico, con allestimenti in diverse vie e case private, che muovono gli spettatori a piedi, di stazione in stazione, fino a completare il percorso nella piazza centrale per il gran finale. E’ il modo più divertente e poetico di scoprire tutto il borgo.
Bussana Vecchia, il paese fantasma.
Un borgo assolutamente unico che merita di essere conosciuto è Bussana Vecchia. Danneggiata nel 1887 dal terremoto, abbandonata dai residenti che hanno ricostruito il paese più a valle, si è trasformata in un borgo-terra di nessuno, visitata dagli Artisti internazionali, che nelle botteghe creative a cielo aperto hanno lasciato il segno per almeno 50 anni. Le rovine del paese medievale grazie ai tantissimi artisti, pittori e artigiani che avevano deciso di trasferirsi sono diventati luoghi suggestivi, di richiamo turistico internazionale. Di fatto Bussana Vecchia è stata tenuta in piedi da una colonia di artisti provenienti da tutta Europa. Un luogo in disuso, con case dismesse e ruderi, in qualche modo è stato ristrutturato nel tempo. I nuovi abitanti del paese non sono riusciti a diventare veri proprietari perché chiunque poteva venire a viverci e mettere su una bottega.
Bussana Vecchia proprietà contesa tra Stato e Comune, ora vede impegnato il Comune nel timido avviamento della progettazione del borgo per interventi di sicurezza, recupero, valorizzazione e fruizione dei percorsi e spazi pubblici. Gli occupanti considerati abusivi, negli ultimi anni sono stati invitati a liberare le botteghe. Una diatriba durata a lungo non ha smosso l’identità magica e anche mistica di questo luogo, che ha attirato tante anime, passate per di lì. Tra queste, Peter Gabriel, insieme a tante personalità arrivate in anonimato. Resta una bella idea sulla carta, quella di realizzare un progetto d’arte volto al recupero di un luogo ancora in disuso. Per le botteghe di artisti ci sarà da aspettare, ma gli scorci dalla vecchia Chiesa di Sant’Egidio, rimasta senza tetto regala ancora emozioni senza tempo.