PUSKAS fuoriclasse nella storia di Bordighera
di Nicola Tavoletta
BORDIGHERA. Il Natale mi ha sorpreso con un regalo scelto da mia figlia Giulia, un libro con un importante legame con la Liguria ed in particolare con Bordighera: “Ferenc Puskas – Il Campione dei due Mondi”.
Un testo semplice, talmente scorrevole da leggerlo tutto d’un fiato, ma coinvolgente ed emozionante per come trasmette la personalità del protagonista.
L’autore è Claudio Minoliti siciliano di Messina, classe 1963, giornalista e un autore televisivo. Esordisce nella carta stampata a “Eva Express” e si forma alla scuola del quotidiano milanese “La Notte”, dove diventa capo dei servizi sportivi e capocronista.
Nel ’95 passa alla tv con Fininvest, poi Mediaset. Tg5, “Italia Uno Sport”, caporedattore centrale di Studio Aperto, vicedirettore del Tg4, caporedattore centrale di Tgcom24 e News Mediaset.
Ha ricevuto il Premio Gualtiero Zanetti come miglior giovane giornalista sportivo, scrisse con Romano Asuni “Otto città nel pallone” in occasione dei Mondiali di Italia ’90.
Il protagonista del libro, Ferenc Puskàs, nel 1956, insieme alla maggior parte dei compagni di squadra del suo club storico la Honved, evitò di rientrare in patria, in Ungheria, quando i carri armati sovietici occuparono il loro territorio natio per soffocare il vento riformatore della libertà e della probabile democrazia.
Furono quindi condannati tutti i calciatori-profughi con una lunga squalifica internazionale voluta dalla federazione magiara sotto pressione dai regimi comunisti, ciò con il pretesto che ebbero partecipato ad una tournée in Brasile non autorizzata.
Puskas scontò quella squalifica proprio in Italia, a Bordighera, e il libro in più pagine racconta i legami umani con molte famiglie del luogo, citando anche i cognomi e qualche aneddoto.
Il legame con Bordighera rimase sempre stretto con il fuoriclasse ungherese, tanto da tornarvi in vacanza con la famiglia, nella seconda parte della carriera, quando riprese a giocare con i Biancomalva del Real Madrid.
A Bordighera conobbe i piaceri della tavola che lo appesantirono nel fisico, ma recuperò immediatamente per ricominciare in maniera sfavillante nella capitale spagnola.
Conobbe le persone che lo fecero tornare in campo in una storica amichevole a Signa che viene ancora ricordata dalle generazioni del territorio toscano.
Minoliti ha avuto la capacità di costruire la storia del campione andando avanti indietro nel tempo, focalizzando però alcune grandi partite che hanno segnato la storia del calcio.
Per gli appassionati del football e della storia è un libro che ha la capacità di far immaginare le azioni, di rievocarle nel loro contenuto tecnico e in quello simbologico rispetto alle vicende umane, sia sportive che sociali o addirittura politiche.
Il libro raccoglie delle straordinarie fotografie documentali e si ricollega al racconto dell’odierna continua ammirazione popolare per il grande fuoriclasse di Budapest.
Significativo il tema della centralità familiare e dell’importanza dei bambini come protagonisti del trasferimento dei patrimoni culturali, sociali e sportivi.
E’ uno dei pochi libri che evidenzia con cura i meriti di tanti calciatori fortissimi, ma meno ricordati, dando un servizio di testimonianza importante.
E’ pubblicato dalla Minerva editore nella collana “Ritratti” ed è uscito quest’anno, facendo emergere curiosità sulla stagione italiana di uno dei più grandi calciatori della storia.