Prove tecniche per un Festival di Sanremo esclusivamente televisivo
di Illy Masper
SANREMO. Dalle ultime produzioni della televisione di Stato, pensiamo a quella molto bella di Massimo Ranieri, sulla terza rete, ma anche al capodanno con Amadeus e lo stupendo concerto al Teatro la Fenice di Venezia con l’eccellente quanto affascinante soprano Rosa Feola, si intuisce che ci siano state molte prove tecniche per affrontare il Festival di Sanremo senza pubblico. Questa è l’impressione, guardando i programmi musicali, che ormai adottano questo standard. E se il Festival si farà come si dice, dal 2 al 6 marzo, ancora in pieno lock down, non è difficile prevedere che sarà chiesto di continuare a rispettare ogni restrizione. Il distanziamento non potrebbe essere garantito, di fronte a una sala stampa piena di giornalisti, sia in teatro che al Palafiori. Né potrebbe essere garantito il rispetto di tutte le norme e le precauzioni messe in atto per affrontare la pandemia, nelle sale del teatro e nei camerini.
Sul Festival poi si ipotizzano tante premesse, diverse possibili situazioni. Questo lo scenario che si prospetta: teatro vuoto, piazze comunque affollate, Palafiori limitatissimo, casa da gioco chiusa di giorno e aperta di notte. Insomma la questione si sta facendo anche ridicola. Mentre la Rai scarica i camion e gli operai sono al lavoro, ma non sanno di preciso come incamminarsi, dietro le quinte del teatro. La confusione regna sovrana. Intanto il mondo della carta stampata minaccia di stare a casa e di vedersi il Festival in poltrona.
Tutto ciò mentre il Sindaco Alberto Biancheri prende tempo e cerca di tranquillizzare tutti gli attori del grande carrozzone, minimizzando le ipotesi che si raccontano sui giornali e sul web.
Che questo sarà un Festival strano ormai é fuori di dubbio. Basta vedere anche il cast artistico fatto di troppi rapper sconosciuti ai più: ospiti che hanno poco a che fare con quel Festival di Sanremo che ha visto nascere immortali canzoni, ed esportare successi italiani incredibili in tutto il mondo. Questo nostro amato Festival ha prestato il palco a ogni personaggio messaggero di cultura, arte, impegno civile: ha vissuto la presenza di ospiti eccelsi, che, è innegabile, non ci sono stati solo al fine di mera promozione di sé stessi.
Il buon Amadeus sta facendo di tutto per arricchire il programma televisivo e metterà anche una marea di ballerini che danzeranno sparsi in platea. Sarà facile, visto che si prospetta l’assenza di pubblico sulle poltrone. Invece la galleria sarà chiusa: troppo pericolosa per i contagi. A proposito: come verranno regolati gli artisti, per evitare il pericolo contagio? Saranno rapiti dalle navette senza potersi incrociare? Al ristorante ci andranno da soli? E quel piccolo pubblico che potrebbe entrare in teatro, oltre le mascherine, dovrà fare il tampone rapido ogni sera? Una situazione davvero incredibile che potrebbe essere evitata: basterebbe quel tanto meno di egoismo economico e un pò più di altruismo sociale, per capire che si corre un rischio enorme che potrebbe portare verso un ipotetico disastro. C’e da chiedersi chi, eventualmente, si assumerebbe l’intera responsabilità civile e penale di tutto ciò. La Rai? Qualche dirigente, sotto la pressione delle case discografiche? Chi lo sa non parla. L’evento si fa televisivo più che mai.