Operazione Patroclo della Guardia di Finanza di Imperia. Arrestati con più capi di imputazione i gestori di Pian della Castagna di Sanremo e del Cas di Vallecrosia.
di Tiziana Pavone
Scandali Immigrazione. E’ partito a Cuneo a notte fonda il bliz della Guardia di Finanza di Sanremo con l’arresto di quattro persone, Gianni e Antonella Morra, Emanuela De Mita e l’avvocato Guido Tabasso, e sequestro dei loro averi dopo aver scoperto gravi illeciti avviando indagini sulla loro organizzazione. Le accuse sono di associazione a delinquere, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, frode nelle pubbliche forniture, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e auto riciclaggio. Gli arrestati erano soci occulti della cooperativa cuneese Caribu inattiva, attraverso la quale era stata ottenuta la gestione di due centri di accoglienza immigrati (CAS) su appalto pubblico. Uno a Sanremo, Pian della Castagna e l’altro a Vellecrosia. Per la questione appalto è stata indagata anche l’ex vice Prefetto di Imperia Alessandra Lazzari, che pare abbia concesso la riassegnazione dell’appalto senza bando di gara. Nel mirino ci sono anche due commercialisti di Torino. La cooperativa non agiva da sola, ma in ballo c’erano altre società, tutte di proprietà della famiglia. Come la Libra Srl, dove confluivano parte dei proventi gonfiati, per contratti di servizi stipulati apposta con la Caribu. Alla stessa Libra i due fratelli arrestati avevano affittato la sede per immigrati a 38.000 euro all’anno, importo della rata annuale del mutuo, acceso per comprare l’immobile. Per l’affitto, il rimborso richiesto alla Prefettura era stato gonfiato e portato a 90.000 euro, il triplo. Gonfiato era anche il numero degli ospiti. Mentre in una sede erano domiciliati poco meno di 40 immigrati, ne venivano dichiarati oltre l’ottantina. L’affare era assicurato, dal momento che la Prefettura di Imperia erogava per conto del Ministero dell’Interno i rimborsi per coprire le spese di gestione di circa 120 immigrati, a 35 euro al giorno, a persona. Inoltre la stessa fattura veniva emessa anche sei volte. Questa mattina durante la conferenza stampa sono emerse intercettazioni agghiaccianti dell’anno scorso: “120 x 30 vuol dire che fanno 3600 euro al giorno. Per 31 giorni, sono 111mila euro al mese”, diceva tempo fa Morra al telefono.E sempre lui: “Il polmone costa un euro, un euro e mezzo al chilo, lo mangiano, cuore, polmone, quella roba lì… costa poco, costa meno del pollo”. Il cerchio si chiudeva quando i fondi ricevuti, finivano su altri conti degli indagati e utilizzati per l’acquisto di immobili o effetti personali. La frode totale di denaro pubblico ammonta a 1,3 miliardi di euro, a fronte di 1,7 milioni erogati. Una bella differenza! Ma non è tutto qui, spiegano Alberto Lari Procuratore Capo, Alfonso Ghirardin comandante provinciale della Guardia di Finanza e Luana Pelagalli nuova comandate GDF di Sanremo. L’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Imperia era nata nel 2017 e dalle intercettazioni sono emersi anche maltrattamenti disumani. Ormai ci stiamo abituando all’idea che i centri di accoglienza siano come lager. Sempre Morra parla all’avvocato Tabasso: ” A un certo punto dico questa è una famiglia. Esce fuori uno con il dito puntato e mi dice: il business è tuo, guadagni te i soldi. L’ho preso per i capelli, gli ho tirato un calcio nelle giunture delle gambe, si è inginocchiato da solo…”. In conferenza stampa non si lascia spazio a dubbi: “Venivano trattati come bestie e anche peggio perché i controlli erano superficiali” – dice il Procuratore Aggiunto Grazia Pradella – “Chi provava a ribellarsi è stato picchiato, umiliato. E di questo abbiamo le prove”.