Molinari, Bosso, Jodice, la Sinfonica e il Jazz: enplein!
di Ilio Masprone
SANREMO. Il bellissimo, ed unico, spettacolo estivo al quale abbiamo assistito ieri sera al Parco Alfano di Sanremo ci riconcilia intanto con la Sinfonica della Cittá dei Fiori e della Musica, dopo un travagliato periodo dovuto a situazioni non sempre edificanti durato anni. Ció premesso l´azzeccato crossover di oggi, tra un’Orchestra Classica, una Jazz-Pop, con tanto di eccezionali artisti di livello internazionale come la tromba di Fabrizio Bosso, una meravigliosa Simona Molinari (che ringraziamo per il personale invito) e lo stravagante, ma eccellente e intelligente direttore Pino Jodice, hanno contribuito al successo di un inedito quintetto davvero straordinario. Tutto ciò nonostante la scelta di un repertorio non facile da seguire, ma pur sempre interpretato magistralmente dai 53 protagonisti presenti sul palco di un Auditorium rinnovato e ancora in cerca di conferme. Assistere ed ascoltare musiche da film d’animazione della Disney 100 che ricordavano la nostra felice gioventú è stato comunque salutare ed ha entusiasmato un pubblico molto attento che ha riconosciuto piú volte le caratteristiche artistiche di tutti compresi i vari soliti che si sono via via succeduti sulla scena. Forse dare un piú spazio anche a qualche solista della Sinfonica, sarebbe stato maggiormente apprezzato, tuttavia resta il fatto che la prima Donna doveva essere comunque il Jazz e cosí é stato. Lo strumento-tromba di Fabrizio Bosso e quella meraviglia della natura umana come la sublime voce di SimonaMolinari (elegantissima in un corpo sinuoso), hanno reso l’atmosfera inebriante anche in considerazione di varie sfaccettature di arrangiamenti che fuoriuscivano dal normale programma musicale come sarebbe stato da scaletta. Una serata per certi versi irripetibile, ma voluta fortemente da chi l ́ha ispirata e portata a compimento non senza difficoltá tecniche ed organizzative. Se voleva essere una conferma per il parco Alfano possiamo affermare che il coraggio non é mancato, anzi è stato centrato l’obiettivo. Quindi, onore al merito e buon lavoro per il futuro alla Fondazione della Sinfonia, purché rimanga fedele al suo scopo sociale e culturale che tanto piace alla cittá.