L’Ariston semivuoto per il Festival? Sostituiamo il pubblico con 1800 Robot telecomandati da casa.
di Katia Ferrante
SANREMO. E’ la scioccante, quanto bizzarra, proposta che arriva da un’industria belga specializzata in robotica, pronta ad intervenire qualora questa “folle” (ma nemmeno poi troppo) idea dell’italo-belga, l’imprenditore Franco Zucca, piacesse ad Amadeus, ai compagni di Rai 1 e cittadini sanremesi compresi. I 1800 posti a sedere del teatro di Walter Vacchino e della musica Pop più popolare degli ultimi anni del Festival della Canzone, fosse senza pubblico, questo potrebbe essere sostituito da ben 1800 speciali robottini con pochissime specifiche tecniche che sono: battere le mani, fischiare o ululare, inoltre nessuno si alzerebbe per andare in bagno, non ci sarebbero problemi sulla sicurezza interna (bel risparmio) e tutto questo sarebbe possibile solo attraverso un semplice telecomando nella mani di chi, però, ha acquistato il biglietto d’ingresso che avrebbe – in questo caso – un costo ridotto: li vende la Rai. Dopodiché, da casa propria, da una camera d’albergo, dal ristorante preferito o da Piazza Colombo in piedi, tutti potranno comandare direttamente il proprio “ospite-robot” e fargli dare anche un voto di preferenza ai singoli artisti Big o Giovani.
Certo… Il buon Amadeus e il gioioso Fiorello avrebbero molto più da fare per cercare di far “sorridere” gli speciali ospiti in teatro i quali, non tradendo la filosofia del pubblico vero, dovranno dimostrare di essere in grado di infondere lo stesso calore che solitamente infondono all’umano. Potrebbe riuscire questa folle sostituzione del pubblico con i robot? In un’era nella quale ormai la tecnologia ha fatto passi da gigante, sostituire l’uomo con un robottino è quasi normale routine. E poi, altro vantaggio, potrebbe essere quello che il robot non puzza, non sporca, non grida e non si scalda più di tanto e non desterebbe preoccupazione la Giuria del teatro che, in questo caso, dovrebbe essere assolutamente predisposta perché sarebbe garantita ogni forma d’ingerenza o pastetta che dir si voglia: sarebbe davvero una novità per un Sanremo alternativo. Infine gli artisti e gli ospiti si misurerebbero con un pubblico/robot che, al termine di ogni performance, potrebbero anche arrivare sul palcoscenico rossi pomodori telecomandati al posto degli applausi spontanei. Tutto è possibile grazie alla tecnologia. Ridiamoci un po’sù e auguriamoci invece che questo pubblico tanto speciale formato da robot rimanga ancora nella mente dei ricercatori ancora per molto tempo: il Festival di Sanremo ha troppo bisogno di rimanere umano (nella foto il tenore Andrea Bocelli diretto da un Robot).