La strada della cucina bianca a Mendatica, Imperia.
di Tiziana Pavone
Avete mai sentito parlare della cucina bianca e dei sentieri a lei riservati? E’ una cucina povera della tradizione ligure, strettamente territoriale e legata alla stagionalità. Il ricettario della cucina bianca si basa su ingredienti bianchi. Che sono di base: farina, latticini, patate, aglio, cipolla, cavoli. Le erbe aromatiche di cui la Liguria è forte produttrice, oltre che insaporire, completano con un tocco di colore nel decoro finale della pietanza. La pasta veniva fatta a mano dalle massaie liguri, le quali si ingegnavano per utilizzare gli ingredienti a disposizione creando piatti fondamentali per il sostentamento della famiglia. La preparazione avveniva spesso in rifugi con pochi attrezzi.
Oggi questo cibo essenziale, “povero”, in realtà è ricco, considerato cioè una prelibatezza. Come tutti i piatti della cucina povera, anche questo è stato riscoperto e oggi proposto nelle sagre. A Mendatica, alla festa della Strada della cucina bianca-Civiltà delle Malghe la festa ricorre nell’ultima domenica di agosto. Mentre si fa festa si può camminare lungo una via che dalla Liguria porta fino in Francia, attraversando anche il Piemonte. Diverse zone abbracciano la via della cucina bianca, perché seppur luoghi separati da confini, sono simili nella tradizione gastronomica.
Tra i piatti più noti della cucina bianca c’è la pasta fresca e asciutta. Si chiama il streppa e caccia là, un piatto che veniva preparato durante la transumanza con crema di latte, aglio e bruss (una ricotta fermentata) e lasciato a insaporire per una settimana.
Fa parte della cucina bianca anche la famosa focaccia di Recco.