Bussana Vecchia. Il paese degli artisti chiude bottega. Pioggia di sfratti in arrivo per abusivismo. Il demanio rivuole le case abbandonate da 100 anni
di Tiziana Pavone
Se c’è di mezzo il Demanio, le case riparate dagli artisti nel corso degli anni non possono essere acquisite per usucapione
SANREMO. Chiude la bottega più antica, arriva la prima sentenza di sgombero. Una cosa è chiara: Bussana Vecchia, il paesino distrutto dal terremoto non è del Comune, ma del Demanio. Nonostante la politica se ne sia occupata a destra e a manca (anche di recente, con un incontro in Comune tra personaggi di spicco della politica ligure). Se c’è di mezzo il Demanio, le case riparate dagli artisti nel corso degli anni non possono essere acquisite per usucapione. Nel resto d’Italia, c’è chi si adopera per ridare vita a paesi morti, con iniziative varie come quella di vendere a un euro case da ristrutturare. Ma quelli sono Sindaci… E c’è chi occupa case abbandonate, le aggiusta come può, le fa fiorire con botteghe d’artista creando flussi turistici internazionali e poi se ne va. Questa volta il giro di artisti che vanno non è spontaneo. Questa volta si fa sul serio.
La polemica dura da decenni e riguarda anche la gestione delle spese pubbliche, in una zona che di fatto è stata privatizzata. Il fuori tutti abbandonerà il paese a sé stesso? O ci sarà un progetto di recupero? In anni recenti, vista la fama su larga scala di questo pittoresco luogo, Bussana Vecchia, tappa obbligata per visitatori di ogni rango sociale, era stata contesa da eredi di antichi abitanti, che si sono fatti vivi per rioccupare le case dei loro parenti. Là dove un tempo c’era stata una casa di pietra, era stato aperto da pochi anni anche un Bed&Breakfast. La contesa, tra artisti e cittadini era oggetto di un braccio di ferro, combattuto in nome di presunti diritti acquisiti. Adesso si scopre che si metterà la parola fine alle critiche tra occupanti. Ora è arrivato il gigante, a zittire tutti. Lui non ne lascerà nemmeno uno, di occupante. Ha cominciato con Jana Mazurova, residente dal 1969 a Bussana Vecchia. Con la sua sentenza di sgombero in mano e la multa di 5.000 euro, si racconta ai giornali locali. Dice che andrà avanti con la battaglia legale facendo ricorso, perché lei abita a Bussana Vecchia dal 1966 e la sua bottega, la più vecchia, l’ha ricavata con anni di lavoro di recupero: “Abbiamo cominciato piano piano a sgomberare le strade, a rendere tutto accessibile: un lavoro che è durato anni. Non c’era l’acqua, né la corrente elettrica, però ci faceva piacere recuperare queste case, vedere cosa c’era sotto le macerie, vivere qui. Era bellissimo”.
La sua bottega, oltre che essere la più antica era anche tra le prime ad essere visitate: la si incontrava risalendo verso la prima Chiesa senza tetto, arrivando dal carruggio a destra. Il famoso negozio di candele mineralizzate, inventate dal marito morto da poco, non avrà eredi. Lei ha cinque mesi di tempo per chiudere casa e bottega. Come lei, tutti gli altri artisti che hanno occupato abusivamente il territorio le case collassate dal terremoto di cento anni fa.
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